Una persona normale

Paola continuava a chiedersi cosa ci fosse in lei che non andasse. Era una ragazza normale, almeno così credeva, né bella né brutta, né alta né bassa, né grassa né magra, ed era arrivata a 26 anni senza mai aver avuto un ragazzo. Oh certo, anche lei aveva avuto qualche storia veloce, qualche bacio fugace scambiato ai tempi del liceo, ma nulla che fosse andato oltre qualche settimana. Nessun batticuore, niente farfalle allo stomaco. Eppure aveva le sue amicizie, nei week-end usciva come tutti, studiava, conosceva persone nuove. Rifletteva su questo aspetto della sua vita, l’unico che considerava carente, la mattina del suo compleanno, il giorno ideale per fare bilanci. Le amiche le dicevano di non pensarci troppo, che l’amore arriva quando non lo cerchi, facile a dirsi per loro che, belle o brutte che fossero, erano tutte felicemente in coppia. Ma era la sua festa ,così decise di concentrarsi sul suo compleanno e di lasciar perdere i pensieri negativi. Era un bel giorno di maggio, una giornata soleggiata come la tarda primavera sa regalarne. Usci in strada per andare a ritirare la torta, decidendo di concedersi una lunga passeggiata con annessa colazione al bar. Seguì l’impulso del momento e si infilò in un locale che non aveva mai frequentato, ma che l’aveva sempre incuriosita. Al banco non c’era nessuno e il barista si dedicò esclusivamente a lei. Sarà stato per i pensieri mattutini, sarà stato per la voglia di festeggiare, si ritrovò a chiacchierare senza preoccuparsi del tempo che passava. Lui era un ragazzo gentile, né bello né brutto, né alto né basso, insomma, realizzò all’improvviso, uno proprio come lei. D’impulso lo invitò alla sua festa per quella sera e lui, stranamente accettò. Usci dal bar più leggera e continuò i suoi preparativi per la festa. Le venne improvvisamente voglia di essere più bella e per questo andò dal parrucchiere e comprò anche un vestitino lasciandosi convincere dalla commessa che continuava a dirle estasiata quanto le stesse bene. Fu la festa più bella della sua vita- I suoi amici furono particolarmente simpatici ed affettuosi e Luca, così si chiamava il barista, si inserì subito, come se fosse da sempre uno di loro. A rivederlo le parve addirittura carino. Si ritrovarono a ridere e scherzare con una leggerezza che le era sconosciuta. Andò a letto con la sensazione che qualcosa stesse cambiando. Prese l’abitudine di passare al bar per un caffè tutte le mattine Fu un fatto naturale, non pensava che lui potesse fraintendere la sua presenza. Del resto presto iniziarono a scambiarsi messaggi e poi a vedersi per una passeggiata, un aperitivo. Scoprì il piacere di conoscere una persona, il desiderio di sapere tutto di lui e di fargli sapere tutto di lei. E senza nessuna forzatura, nessuno sforzo, nessuna programmazione. Le amiche le dicevano che era diventata più carina, che si curava di più. La mattina si svegliava con uno spirito diverso, si sentiva intraprendente. E arrivò anche la sera in cui il loro rapporto cambiò. Lui la baciò davanti casa e lei si ritrovò a ricambiarlo con passione, a stringersi a lui, ad affidarsi alle sue braccia. E smise di sentirsi diversa, incompleta. Finalmente!

Rossella S.

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