Una lettera per te

E’ da poco iniziato il lockdown per contrastare il dilagarsi della pandemia da Covid19. E’ il giorno del mio compleanno. Scrollando sulla mia home di facebook finisco su un post divertente e mentre leggo i commenti, cercando di tornare indietro, clicco sbadatamente su un nome e mi si apre un profilo di una ragazza. Mi fermo qualche secondo fissando la sua foto. Lei si chiama E. Mi colpisce, subito. Il suo sguardo mi cattura completamente, il suo sorriso mi incanta. Mi metto a sfogliare le sue foto pubbliche, non ne ha molte allora decido di cercarla su Instagram, mi ha incuriosito troppo. La trovo. Scopro con grande piacere che è una fotografa amatoriale. Io da poco più di un anno ho iniziato a fare foto. I suoi scatti mi catturano, mi trasmettono qualcosa di lei, mi raccontano di lei. Sono sempre più interessato. Dentro di lei vedo qualcosa che non so spiegarmi, mi piace e sento che ha un grande cuore . Lei ha due profili, il profilo fotografico e il profilo personale (privato), decido di seguirla sul profilo in cui pubblica le sue foto. Subito lei guarda le mie storie. Io guardo le sue e mi segue. La sera prima di andare a dormire decido di tornare a guardare le sue foto. Mi accorgo che il suo profilo è diventato pubblico. Rimango sorpreso, credo di stare sognando. Passo una buona mezz’ora a guardare le sue foto, sono sempre più interessato a lei, scopro nuovi dettagli sulla sua persona. Le guardo la storia e vado a letto. La mattina il suo profilo è tornato privato ma lei ha nuovamente guardato la mia storia con entrambi i profili, lei non mi segue dal profilo privato quindi mi ha cercato. Ho voglia di scriverle ma ho paura di apparire molesto. Prima di andare a letto mi viene in mente che potrei scriverle un messaggio usando la sua arte, le sue foto. Ogni giorno per 4 giorni ho messo mi piace a una foto della sua galleria. Ogni foto aveva una didascalia da cui prendevo l’iniziale per scriverle “Ciao”. Ho fatto questo perché volevo scriverle “ciao” ma volevo che le arrivasse in modo diverso, insomma un “ciao” diverso dal normale.
Ovviamente non avrebbe mai potuto capire ciò che stavo cercando di dirle. Ha smesso di seguirmi, forse per l’insistenza di quei mi piace. Mi sono sentito mortificato e ho deciso di scriverle per chiederle scusa e per spiegarle quali fossero le mie reali intenzioni, conoscerla. La sua risposta è stata molto carina e comprensiva ed ha accettato di conoscerci. Io ero al settimo cielo. Abbiamo parlato per tutta la sera, abbiamo parlato molto dell’università. Nei giorni successivi continuiamo a parlare, sono sempre io a scriverle e un giorno nei primi di Aprile le chiedo della sua passione per la fotografia e parliamo tutta la sera di quello. Quella stessa sera c’era la Luna piena e aveva cercato di farle una bella foto usando il suo cannocchiale unito al cellulare.
Io ho un telescopio ed erano tanti anni che non osservavo la luna, volevo dedicargliela, avevo voglia di farle vedere la luna da molto vicino. Volevo farle questo regalo, sapevo che avrebbe apprezzato.
Ci riesco e gliela invio, rimane molto contenta e mi fa i complimenti. Ovviamente non le dissi che era dedicata a lei.

Da qui passano molti giorni, io avevo paura di essere insistente e non sapevo cosa scriverle. Nel giorno in cui le mandai la luna le promisi di farle vedere dei pianeti, lei non li aveva mai visti. Così decisi verso metà aprile di fare qualche foto ai pianeti la mattina, prima dell’alba. Purtroppo quella mattina fu un po’ un fallimento fotografico, non riuscii a fotografare nemmeno un pianeta. Riuscii a fare un timelapse dell’alba e fui felice di godermi quello spettacolo, una mattina davvero limpida e colori spettacolari che coloravano le montagne intorno cui vivo. La mia spedizione era dunque fallita, non avevo niente da farle vedere, nessun espediente per poterle scriverle. Per giorni ho cercato una soluzione. Una notte, prima di andare a letto mi carambola in testa l’idea di scriverle una lettera. Visto che non sono riuscito a farle una foto ai pianeti mi vieni in mente che potrei cercare di descriverle quanto meglio la meravigliosa scena in cui mi trovavo perché tenevo molto a dedicargliela. Decido che se l’idea fosse sopravvissuta alla notte ne sarebbe valsa la pena. La mattina quell’idea non se ne era affatto andata, anzi era li presente e più che mai ero inspirato per scrivere quella lettera. La Scrivo. D’un fiato. Le descrivo tutto, tutte le mie sensazioni, i colori i profumi, il freddo. Tutto questo lo dedico a lei. Quell’alba mi aveva fatto emozionare e per quanto avessi fallito nel tentativo prefissato volevo regalarle quei momenti che per me erano stati così intimi e belli. In quella lettera ho messo tutto me stesso. Era un modo per farle arrivare, in modo completamente trasparente, Me.

Invio la lettera. Passano i giorni ma non ricevo risposta. Mi rendo conto che ricevere una lettera da un perfetto sconosciuto possa mettere quantomeno un po’ di paura. Credo di aver pensato troppo al messaggio che volevo farle arrivare e poco al mezzo con cui le sarebbe arrivato. Ho pensato di scriverle una lettera sperando che potesse elevare il significato di quel mio gesto. Spero solo di averle lasciato qualcosa. Nel mentre io sono ancora qui, aspetto una sua risposta, un suo segnale, qualsiasi cosa.

Non so se vedrai mai questo post, forse no. Nel caso fortuito in cui ci incappassi vorrei chiederti scusa, non volevo spaventarti ne tanto meno infastidirti. Volevo solo regalarti dei sentimenti, delle emozioni. Volevo regalarti un po’ di me. Scusami…  sono solo innamorato di te.

Gianmarco –  Marzo 2020

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