Lettera mai consegnata

Non so se leggerai mai queste parole.
Forse no. Forse resteranno qui, come me, a metà tra il dire e il tacere.
Ma ho bisogno di scriverle, perché se non lo faccio, esplodo.

È passata solo una settimana da quando ti ho vista l’ultima volta,
ma è come se fossero mesi. Anni.
Il tuo profumo mi è rimasto sulla pelle,
e ogni volta che chiudo gli occhi, vedo il tuo viso che cerca il mio,
quasi a voler dire: “Non andartene ancora.”

Ma sono andato.
E tu pure.
E non perché non ci amassimo, ma perché la vita ci ha messo su strade che si incrociano solo per poco,
giusto il tempo di ferirsi e di sapere cosa significa amare davvero.

Sei stata la mia ora d’aria nel mezzo del grigiore.
La mia verità, anche quando tutto il resto era menzogna.
Non ti ho mai chiesto niente, eppure mi hai dato più di chiunque altro.
Con uno sguardo, con un silenzio, con quella tua voglia di tenermi anche se sapevi che non saremmo mai stati liberi.

Mi manchi.
Mi manchi come mancano le cose che non hai mai avuto del tutto,
ma che hanno lasciato un segno dentro.
Quel tipo di mancanza che non si supera, si impara solo a conviverci.

So che dovremo far finta. Fingere di non esserci mai stati.
Ma io non lo farò.
Tu sei stata il mio segreto più bello.
E non importa se il mondo non ci ha mai conosciuti.

Noi sappiamo.
Io so.

E se un giorno, per caso, ci rivedremo da lontano,
e non potremo nemmeno sfiorarci,
sappi che ti porterò addosso come una cicatrice dolce.
Una ferita che non fa male, ma fa memoria.

Con amore. Quello vero.

Andrea

Loading