L’amore tante volte non è accettato dalle famiglie
Ciao, sono una ragazza di 19 anni, diversi mesi fa mi sono innamorata di una mia amica di classe, io volevo negarlo a me stessa ma mi piaceva tantissimo, comunque visto che questa situazione non sapevo come risolverla ho deciso, un bel giorno di iscrivermi ad un sito per sole ragazze.
Dopo che fece l’iscrizione alla chat ho conosciuto una ragazza, lei mi ha contattato in privatamente domandandomi il mio contatto msn ed io senza nessuna esitazione gli è lo dato.
Io e Paola incominciamo la nostra storia, lei 21enne stava all’università, ma la sera dopo aver studiato tanto per tutta la giornata, il tramonto era tutta per noi, noi uscivamo poco per parlare fra di noi al computer della mia condizione “sessuale” e le domandavo tante cose in merito al mondo delle lesbiche, cercando di districare tutte le mie curiosità.
La nostra amicizia piano piano cresceva e dopo averci scambiato il numero di cellulare cominciammo a messaggiare. Gli sms erano sempre di più, ma ad un certo punto ci rivelammo di desiderarci ed giorno dopo giorno di telefonate finalmente ci dicemmo che eravamo follemente innamorate.
Finalmente ci vedemmo per la prima volta, lei fu ospite a casa per una settimana, fu una settimana indimenticabile, la portai in giro per la mia città e la notte, quando i miei genitori andavano fuori, dormivamo insieme.
Ma purtroppo i sette giorni arrivarono alla fine, io e la mia compagna ci dovemmo salutare, la accompagnai alla stazione, ambedue con gli occhi gonfi di lacrime, ma dovevamo controllarci, perché i miei genitori non capivano queste lacrimone per due semplici amiche.
L’estate arrivò al termine ed per me iniziò l’università, ma con una nota d’allegria m’iscrissi alla facoltà di legge, che si trovava nei presi di casa di Paola, siiiiii mi trasferì nella sua città nella sua casa studenti, grazie all’aiuto economico dei miei genitori, che ancora erano all’oscuro di tutto.
Io con la mia donna vivevamo un bellissimo rapporto la sera andavamo a fare la spesa, poi una volta rientrati a casa, visto ch’eravamo solo noi le inquiline ci dividemmo i compiti dalle dimora, lei ordinava le stanze io cucinavo.
Le feste le passavamo a casa dei miei genitori, perché Paola non aveva nessuno, la mia famiglia era ben felice di Paola, poiché vedevano che io ero felice ed con lei stavo bene, ero più tranquilla, più serena, e la mia cara mamma, ogni tanto diceva a Paola, quale trucco usava per farmi essere sempre cosi calma!!
Dopo un anno di convivenza, io e la mia compagna decidemmo che nel momento che saremmo arrivati a casa mia avremmo detto la verità alla mia famiglia, non potevamo ancora avere nascosto il nostro amore, dovevamo dirlo a tutti i miei parenti. Paola era agitata, io cercai di farla stare tranquilla, poiché non vi era nessun problema, lei piaceva alla mia famiglia, quindi ero sicura che la nostra relazione sarebbe stata accetta a braccia aperte.
Era solo un’illusione, quando i miei parenti seppero della nostra unione, iniziò una vera tragedia, la mamma piangeva, mio padre mi disse che non mi considera più sua figlia…che delusione, che amarezza.
Beh, io guardai a Paola che stava zitta e muta, impaurita, con tanta vergona per il suo amore, io vedendo la mia donna in quella condizione tragica, non ci pensai su due volte, andai in camera presi i borsoni, presi la mano di Paola fra la mia ci demmo un bacio a stampo, logicamente davanti a mamma e papà, e c’è ne andammo via.
Oggi sono passati 5 anni da quel giorno io e la mia dolce metà ci siamo laureate, lavoriamo, tutti rispettano la nostra unione e ci amiamo ogni giorno di più.
P.S. Mamma papà, se per caso un giorno navigando su internet leggete questa lettera, si è la lettera di vostra figlia, sono io Tiziana che ha il neo sul naso, non ci vediamo da tanti anni, ma io vi amo ancora.
Inviata da anonima